Giardinaggio Gli Arbusti.

Fiore di ibisco

BOTANICA - GIARDINAGGIO - GLI ARBUSTI

GINESTRA DI SPAGNA

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PIANTAGIONE

Predilige i terreni asciutti, sabbiosi, tendenzialmente alcalini. E' adatto anche per le zone costiere. Si mette a dimora, all'inizio dell'autunno o in primavera, in posizioni calde, assolate, utilizzando individui allevati in contenitore.

CURE COLTURALI

Necessita di poche cure colturali. Se la pianta vegeta stentatamente, è opportuno somministrare un fertilizzante completo.

POTATURA

Per incrementare la fioritura, all'inizio della primavera, devono essere eliminate le ramificazioni formatesi l'anno precedente. Dopo la fioritura si tagliano tutte le infiorescenze appassite, a meno che non servano i semi per riprodurre la pianta.

MOLTIPLICAZIONE

Si moltiplica per mezzo di semi all'inizio della primavera, interrandoli in cassone freddo. Quando le pianticelle hanno raggiunto l'altezza di 2 o 3 cm, vanno trasferite singolarmente in vasetti e in autunno sono già pronte per essere piantate in giardino.

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GRISELINA

La Griselinia littoralis è un arbusto sempreverde, alto fino a 6 m, particolarmente adatto a formare siepi nelle zone costiere a clima mite, dato che sopporta i venti salmastri. Ha fogliame lucido verde-giallastro, formato da foglie coriacee, ovali e allungate. La fioritura, in aprile-maggio, è insignificante. La varietà "Variegata", dalle foglie screziate di bianco, e più delicata.

PIANTAGIONE

Deve essere collocata nelle zone a clima temperato caldo, non soggette ai venti freddi invernali, altrimenti si renderebbe necessario ripararla contro un muro. Si pianta in autunno o in primavera in terreno di medio impasto, non troppo compatto, avvolgendo le radici in torba umida. L'aggiunta di farina d'ossa può giovare per stimolare la radicazione. Può essere piantata sia all'ombra sia al sole.

CURE COLTURALI

Gli individui giovani devono essere protetti (dal momento dell'impianto fino a sviluppo ultimato) con teli di polietilene attorno alla chioma. Le innaffiature devono essere abbondanti durante i periodi di tempo caldo e asciutto.

POTATURA

Per eliminare o accorciare i rami ingombranti o deperiti, la potatura va effettuata in luglio. Nello stesso periodo, una volta all'anno, si cimano le siepi.

MOLTIPLICAZIONE Si propaga per talee semilegnose (in settembre), lunghe 10 cm, munite di una porzione del ramo portante e da interrare in cassone freddo. In primavera si trasferiscono in piccoli contenitori da lasciare all'aperto fino all'inverno, quando vanno di nuovo riparati in cassone freddo.

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HAMAMELIS

Pur essendo poco appariscenti, le specie appartenenti al genere Hamamelis si distinguono per il periodo di fioritura che ha luogo quando il resto della vegetazione dorme. I loro fiori dorati appaiono infatti in inverno sui rami nudi ed emanano un lieve profumo: hanno la capacità di resistere anche a parecchi gradi sotto lo zero, semplicemente arricciandosi su se stessi. I rami tagliati sono molto apprezzati come ornamenti per gli ambienti domestici. Queste piante sono anche molto conosciute nella farmacopea: infatti, il principio attivo che da esse si estrae è diffusamente utilizzato nei preparati per gli occhi. Tutte le specie sono a foglia caduca, rustiche e sopportano le atmosfere inquinate. L'H. x intermedia è un ibrido che raggiunge velocemente i 2-3 metri di altezza, dal portamento irregolare. Il fogliame, che ingiallisce in autunno, non è molto ornamentale. I fiori giallo rame, che compaiono in febbraio, hanno petali nastriformi attorcigliati. Sono coltivate parecchie varietà, che si differenziano per il colore dei fiori, più o meno scuro fino ai toni del rosso, e per le tinte autunnali delle foglie, talvolta anche molto accese. L'H. japonica è un grande arbusto (fino a 3 m di altezza) dalle foglie lucide, giallo-rossastre in autunno. I fiori giallo-dorati appaiono in gennaio e sono raggruppati in infiorescenze compatte. La varietà "Flavo-purpurescens" ha fiori soffusi di rosso: da questa ne sono derivate altre con fiori di un rosso acceso. L'H. mollis è un altro grande arbusto (fino a 5 m di altezza), originario della Cina. Le grandi foglie obovate, ricoperte da una leggera peluria sulla pagina inferiore, in autunno diventano gialle. La fioritura, in febbraio-marzo, è profumata, di colore giallo-dorato soffuso di arancione. La varietà "Brevipetala" ha fiori più piccoli, giallo-aranciati, riuniti in mazzetti; la varietà "Pallida" ha invece fiori giallo chiaro. L'H. virginiana è una specie americana, di grandi dimensioni (fino a 5 m di altezza), espansa. La fioritura gialla, oltre a essere meno appariscente che nelle altre specie, viene quasi del tutto mimetizzata poiché si manifesta in settembre-ottobre quando sono ancora presenti le foglie, in questa stagione tendenti al giallo. Si tratta comunque di una specie più rustica delle precedenti.

PIANTAGIONE

Predilige terreni tendenzialmente acidi o neutri, leggeri, piuttosto umidi. Eventualmente si può aggiungere nella buca d'impianto un po' di torba o terriccio di foglie. Si mette a dimora in autunno o in primavera in posizioni soleggiate o parzialmente ombreggiate, al riparo dai venti.

CURE COLTURALI

Innaffiature abbondanti sono necessarie nei periodi caldi e asciutti. Per aumentare l'umidità del terreno, è opportuno predisporre al piede una pacciamatura di torba, terriccio di foglie o corteccia sminuzzata. La concimazione si effettua all'inizio del periodo vegetativo.

POTATURA

Eventualmente si consiglia l'eliminazione delle ramificazioni ingombranti o deperite, da effettuarsi dopo la fioritura.

MOLTIPLICAZIONE

Si moltiplica in settembre per talee semilegnose, della lunghezza di 10 cm e prelevate in modo tale da mantenere una porzione di ramo portante. Si interrano poi in cassone freddo e, quando sono radicate, si trasferiscono in piccoli vasi da collocare all'aperto fino all'autunno, epoca del trapianto in vivaio. La messa a dimora va fatta dopo altri 3 anni. Si può anche moltiplicare per propaggine in settembre, utilizzando rami vigorosi, che si separano alla pianta madre dopo 2-3 anni.

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HEBE

Le numerose specie del genere Hebe, un tempo comprese nel genere Veronica, sono arbusti semirustici, sempreverdi e molto ornamentali sia per i fiori sia per il fogliame, a volte simile a quello dei cipressi. Resistono ai venti salmastri e sono perciò indicate per i giardini delle zone litoranee o di quelle non soggette ai freddi intensi. Quasi tutte nane e a portamento compatto, sono utilizzate per bordure, giardini rocciosi o come tappezzanti. Tra le specie più diffuse, l'H. x andersonii "Variegata" è un arbusto che supera il metro di altezza, delicato, dalle piccole foglie ovali un po' carnose e bordate di bianco. I fiori violetti, riuniti in infiorescenze dense, erette, lunghe 10 cm, compaiono in autunno. L'H. cupressoides è un arbusto rustico, che raggiunge i 2 m di altezza, con fogliame grigio-verde simile a quello del cipresso. La fioritura è continua, da maggio a luglio e formata da piccole spighe azzurre. L'H. x "Carl Teschner" è un brivido semirustico, nano (30 cm di altezza e 60 di diametro), molto compatto, dal portamento arrotondato. Il fogliame è grigio-azzurro. La fioritura, molto copiosa, compare in giugno-luglio, e ha una tonalità violetta. L'H. pinguifolia "Pagei" e un'altra specie nana, alta 30 cm, che si allarga fino a 1 m, ricoprendo il terreno con il bel fogliame glauco, molto fitto. I fiori bianchi, riuniti in piccole spighe, sbocciano all'inizio dell'estate. L'H. speciosa è un arbusto delicato che raggiunge 1,5 m sia di altezza sia di larghezza, adatto per essere coltivato in vaso all'aperto solo nelle zone più miti. La fioritura, in luglio, è color azzurro-porpora. Le foglie, grandi, allungate e lucide, sono verdi scure. La varietà "Gloriosa" ha fiori rosa, "La Seduisante" e "Simon Delaux" hanno fiori rossi.

PIANTAGIONE

E' adattabile a tutti i terreni da giardino, purché ben drenati. Si pianta in autunno o in primavera in posizioni soleggiate. Nelle zone a inverni freddi è consigliabile coltivarla in vaso per poi ripararla in serra fredda, dove la temperatura non sia fatta scendere sotto i 5 °C. Le specie nane, che sono invece più rustiche, non richiedono particolari attenzioni.

CURE COLTURALI

Richiede normali irrigazioni, dato che sopporta piuttosto bene la siccità, e concimazioni frequenti (una volta al mese) durante tutto il periodo vegetativo.

POTATURA

Non sono necessarie potature regolari: eventualmente si tagliano i rami secchi o irregolari in aprile.

MOLTIPLICAZIONE Si propaga per talee semilegnose, lunghe 10 cm, prelevate in luglio-agosto dai rami che non portano fiori. Si interrano in cassone freddo fino alla primavera successiva, quando vanno trapiantate in piccoli contenitori da collocare all'aperto.

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HIBISCO

Il genere Hibiscus è molto vasto e comprende annuali, erbacee perenni e arbusti. Caratteristica comune a tutte le specie è la fioritura appariscente e variopinta. Tra gli arbusti, solo un paio sono diffusamente coltivati da noi: l'H. syriacus è una specie che si incontra frequentemente nei giardini, parchi e autostrade di tutta la penisola. Ciò si deve alla sua rusticità, alla facilità di coltura e al merito, non trascurabile, di fiorire tardi: dalla fine dell'estate all'inizio dell'autunno. Il suo fogliame non è sempreverde né figura tra i più ornamentali: le foglie sono d'un verde non brillante, trilobate e dentate ai margini. La pianta giovane ha portamento piuttosto eretto, ma da adulta tende ad allargarsi raggiungendo i 3 m di altezza e i 2,5 di diametro. I fiori, larghi dai 5 ai 10 cm, vanno dal bianco al rosso passando per le sfumature del rosa. Numerose sono le varietà coltivate: "Blue Bird", dai fiori azzurri; "Dorothy Crane", con fiori bianchi e rossi al centro; "Elegantissimus", con fiori doppi bianchi; "Coeruleus Plenus", a fiori doppi violetti. Questa specie e le sue varietà si prestano a molteplici utilizzazioni: per siepi, bordure, muri e per la coltivazione in vaso. L'H. rosa-sinensis, sebbene più bello del precedente, può essere coltivato all'aperto solo nelle regioni più miti, altrimenti si alleva in vaso, per poi ripararlo in serra d'inverno. E' un arbusto sempreverde, originario della Cina, dove può raggiungere anche 6 m di altezza; da noi invece si alza fino a 3 m e si espande altrettanto. Ha belle foglie ovali, dentate, di un verde scuro lucente. I fiori molto grandi (oltre i 10 cm di diametro) hanno scarsa durata, come tutti gli ibischi, ma sono subito sostituiti dai nuovi: la fioritura si prolunga infatti per tutta l'estate. Nella specie tipica i fiori sono semplici e di color cremisi, ma nelle diverse varietà coltivate vanno dal giallo al rosa al salmone, e possono essere sia semplici sia doppi o semidoppi.

Fiore di ibisco

PIANTAGIONE

L'H. syriacus predilige terreni freschi (quasi umidi), fertili e ben drenati, e si mette a dimora in autunno o primavera in posizioni soleggiate. L'H. rosa-sinens può essere coltivato in piena terra solo nelle zone a clima mediterraneo, e ha le stesse esigenze di terreno della specie precedente. Altrimenti si può coltivare in vaso e si ripara, d'inverno, in un locale con temperatura intorno ai 16 °C, diminuendo le annaffiature. Se la temperatura è inferiore (ma non deve scendere sotto i 12 °C), la pianta perde le foglie; in tal caso il terriccio va mantenuto appena umido. Si aumentano progressivamente le innaffiature dalla primavera in poi, distribuendo regolarmente un fertilizzante liquido.

CURE COLTURALI

Tutte le specie vanno concimate all'inizio della primavera con un fertilizzante completo. Prima dell'estate si dispone al piede delle piante una pacciamatura di letame maturo al fine di conservare l'umidità nel terreno e, prima dell'inverno, una pacciamatura di foglie secche o torba come protezione dal freddo.

POTATURA

Non sono necessarie potature regolari per le piante coltivate all'aperto; eventualmente, sarà sufficiente il taglio dei rami disordinati dopo la fioritura.

MOLTIPLICAZIONE

Si propaga per talee semilegnose, lunghe 10 cm circa e prelevate in luglio, mantenendo una porzione del ramo portante, dai germogli senza fiori. Si interrano in cassone, regolando la temperatura intorno ai 16 °C fino a radicazione avvenuta: si travasano quindi in piccoli contenitori e si ripongono in cassone freddo durante l'inverno.

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IPERICO

Il genere Hypericum è molto vasto e comprende circa 400 specie di piante erbacee perenni e arbusti sia sempreverdi sia a foglia caduca. Sono tutte specie caratterizzate da un'abbondante fioritura estiva, che si manifesta nell'intera gamma del giallo. Le specie coltivate sono quasi sempre adatte come tappezzanti nelle bordure o per scarpate e giardini rocciosi. Tra le specie più diffuse, l'H. calycinum, diffuso allo stato spontaneo anche in Italia, è una pianta sempreverde dal portamento eretto, alta fino a 40 cm, che porta per tutta l'estate dei grandi fiori giallo-dorati, vistosi. Tramite i suoi stoloni, si espande sul terreno, tappezzandolo completamente. L'H. polyphyllum è un'altra specie tappezzante sempreverde, alta 15 cm, con piccole foglie ellittiche e glauche. La fioritura è dorata e va da luglio a settembre. La varietà "Sulphureum" ha una fioritura giallo pallido. L'H. patulum è un arbusto semisempreverde che raggiunge i 2 m di altezza. I fiori, giallo-dorati, sono riuniti in infiorescenze che compaiono da luglio in poi. La varietà "Hidcote" ha fiori grandi e numerosi.

PIANTAGIONE

Non ha particolari esigenze per quanto riguarda il terreno, che però deve essere ben drenato. Si pianta in autunno o in primavera (aprile) in posizioni soleggiate, dove la fioritura è più copiosa, o anche semiombreggiate. L'H. calycinum tollera l'ombra, ma non in zone umide.

CURE COLTURALI

Si innaffia abbondantemente durante i periodi di tempo asciutto. In estate si predispone al piede una pacciamatura di terriccio di foglie, e si distribuisce un concime completo in primavera e in estate.

POTATURA

L'H. calycinum va potato fino alla base in marzo, ad anni alterni, affinché rimanga fitto; l'anno successivo a quest'operazione, sempre nello stesso periodo, si cima soltanto. L'H. patulum si pota in marzo, accorciando leggermente i rami di 1 anno; le ramificazioni più vecchie vanno invece tagliate alla base, lasciando solo 2 o 3 gemme.

MOLTIPLICAZIONE

L'H. calycinum si moltiplica per divisione dei cespi, in primavera o in autunno, oppure per talea in giugno. Le talee, lunghe 5 cm, devono essere interrate in cassone freddo e, quando sono radicate, si trasferiscono in piccoli contenitori da riparare sempre in cassone freddo, fino alla primavera successiva. L'H. patulum si moltiplica per talee, in luglio-agosto, lunghe 10 cm e da interrare in cassone freddo. Si procede poi come per l'H. calycinum.

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KALMIA

Le poche specie appartenenti al genere Kalmia, originario dell'America, sono tutte arbusti sempreverdi, molto belli ma velenosi e non ancora sufficientemente diffusi nel nostro continente. La K. latifolia è un arbusto rustico dalle foglie lanceolate, di un verde intenso, lucide e coriacee. Raggiunge i 3 m di altezza. I fiori rosa, riuniti in infiorescenze (larghe 10 cm) all'apice dei rami o all'ascella delle foglie, si formano sui rami di 1 anno, in giugno. La K. angustifolia è un arbusto più piccolo del precedente (altezza 1,5 m), rustico, dal portamento eretto, con foglie lanceolate. I fiori, rosso porpora, sono riuniti in infiorescenze ascellari (larghe 5 cm) che appaiono in giugno-luglio sui rami di 1 anno. E' specie indicata per i terreni umidi, acquitrinosi.

PIANTAGIONE

Le kalmie hanno le stesse esigenze dei rododendri sia per quanto riguarda il terreno sia le condizioni ambientali: vogliono suolo acido, esposizione parzialmente ombreggiata e atmosfera umida. Si mettono a dimora in autunno o in primavera avanzata. L'ombra troppo fitta diminuisce la fioritura.

CURE COLTURALI

Si innaffia abbondantemente; soprattutto durante i periodi di tempo asciutto, è opportuno mantenere l'umidità nel terreno, disponendo una pacciamatura di torba al piede. Se le foglie ingialliscono (clorosi), si distribuisce solfato di ferro o sequestrene.

POTATURA

Si eliminano solo i fiori appassiti.

MOLTIPLICAZIONE

La moltiplicazione vegetativa non è molto facile. Il metodo forse più sicuro ma lento è quello per propaggine: in agosto-settembre si fanno delle propaggini utilizzando i rami sviluppatisi nello stesso anno. Si separano dalla pianta madre 1 o 2 anni dopo.

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KERRIA

La Kerria japonica è un arbusto a foglia caduca della famiglia delle rosacee. A dispetto del nome, è originario della Cina ed è stato introdotto in Europa nel secolo scorso col nome di Corchorus japonica. E' una specie rustica, che raggiunge, sia in altezza sia in diametro i 2 m. Ha rami sottili, verdi lucidi (molto decorativi in inverno quando è spoglia) e foglie ovali allungate a margine doppiamente seghettato. I fiori gialli sbocciano solitari all'inizio della primavera all'apice dei rami, e assomigliano a delle roselline. Più coltivata della specie tipica, a fiori semplici, è però la varietà "Pleniflora", più grande (raggiunge i 3 m di altezza), con fiori doppi, color giallo carico larghi circa 5 cm.

PIANTAGIONE

Si adatta a tutti i tipi di terreno. Si mette a dimora dall'autunno alla primavera in posizioni preferibilmente semiombreggiate che ne esaltano i colori. Può essere collocata in pieno sole solo in zone a clima fresco anche d'estate.

CURE COLTURALI

Richiede irrigazioni frequenti, soprattutto durante il periodo di ripresa vegetativa in primavera. Per mantenere l'umidità nel terreno, si deve predisporre al piede una pacciamatura di letame o terriccio di foglie. La concimazione si effettua in primavera.

POTATURA

Dopo la fioritura si eliminano i rami sfioriti tagliandoli alla base.

MOLTIPLICAZIONE

Si propaga per talee semilegnose, lunghe circa 10 cm, prelevate alla fine dell'estate dai germogli e da interrare in cassone freddo in primavera, epoca del trapianto in vivaio.

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KOLKWITZIA

La K. amabilis, unica specie del genere Kolkwitzia, è un arbusto poco conosciuto che per le sue spiccate qualità ornamentali si è meritato il nome di "arbusto della bellezza", attribuitole dagli inglesi. Di dimensioni non eccessive, e dal portamento compatto con rami leggermente arcuati (raggiunge in altezza e diametro i 2-3 m) può essere utilizzata come siepe informale o come esemplare isolato in qualsiasi angolo del giardino. E' una specie molto rustica e resiste anche a freddi piuttosto intensi. Le foglie verdi scure, caduche, ovali e appuntite, sono seghettate ai margini. I fiori rosa con centro giallo, a imbuto, sono riuniti in infiorescenze larghe 8 cm e compaiono alla fine della primavera.

PIANTAGIONE

Si adatta a qualsiasi tipo di terreno, purché ben drenato. Si mette a dimora in autunno o in primavera in posizioni soleggiate.

CURE COLTURALI

Si innaffia abbondantemente durante i periodi di tempo asciutto. Per mantenere l'umidità nel terreno, si predispone al piede una pacciamatura di terriccio di foglie. La concimazione si effettua in primavera ed eventualmente all'inizio dell'estate.

POTATURA

Dopo la fioritura si eliminano le ramificazioni più vecchie, per ringiovanire la pianta; inoltre vanno tagliati alla base i rami che hanno fiorito.

MOLTIPLICAZIONE

Si propaga per talee semilegnose, lunghe circa 10 cm, prelevate in agosto dai getti laterali e da interrare in cassone freddo. Quando sono radicate, si trapiantano in vivaio. Si può anche moltiplicare per seme in primavera.

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LAGERSTROEMIA

La Lagerstroemia indica, originaria delle regioni più orientali dell'Asia, è un arbusto largamente diffuso da noi, in quanto rustico, resistente ai fumi e all'atmosfera inquinata delle città. E' altresì apprezzato per la prolungata fioritura che dall'estate si protrae fino a ottobre. In India è utilizzato soprattutto per l'eccellente qualità del legno, molto compatto e resistente all'attacco di diversi insetti. Da noi raggiunge i 6 m di altezza e i 4 di diametro; ha portamento eretto e foglie ovali, dal brevissimo picciolo, opposte. La fioritura è appariscente, generalmente nei toni del rosa-porpora, qualche volta bianca; le infiorescenze, all'apice dei rami, sono lunghe fino a 20 cm. Può essere allevata anche ad alberello o coltivata in vaso.

PIANTAGIONE

Predilige terreni argillosi ricchi di humus e posizioni soleggiate. Si mette a dimora in primavera, aggiungendo, nella buca d'impianto, terriccio di foglie e letame maturo.

CURE COLTURALI

Nelle regioni a inverni freddi è consigliabile coltivarla in vaso e ripararla in locali luminosi con temperature non inferiori ai 2 °C. Si concima annualmente con letame maturo o altri concimi organici.

POTATURA

Dopo l'impianto si accorciano i rami a 30 cm dal terreno per infittire la vegetazione; successivamente, ogni anno alla fine dell'inverno, si potano i rami dell'anno precedente per 1/3 della loro lunghezza.

MOLTIPLICAZIONE

Si propaga per talee prelevate in agosto dai germogli che non portano fiori e che vanno interrate in cassone freddo fino alla primavera successiva, epoca del trapianto in vivaio, all'aperto.

LANTANA

Le lantane sono arbusti cespugliosi, sempreverdi, di cui solo due specie sono coltivate nelle regioni a clima più mite. La Lantana camara è la specie più diffusa: si consiglia di farla crescere su tralicci dato che, pur non essendo un vero e proprio rampicante, produce lunghi getti sarmentosi e raggiunge in altezza i 2 m. In estate, da maggio ad agosto, si copre di fiori dalle tinte vivaci, dal bianco al giallo all'arancio bruciato. I fiori, tubuliformi, sono riuniti in infiorescenze globose e sono seguiti da bacche piccole verde-bluastre. Le foglie sono ellittiche, verdi scure, seghettate e ruvide. Da questa specie sono derivate diverse varietà, tra cui la "Rose Queen", dai boccioli color salmone e infiorescenze rosa; la "Crocea" con fiori color zafferano; la "Spreading Sunset", ricadente, a fiori giallo-rossastri. Tutte sono adatte per la coltura in vaso. La L. selloviana è un arbusto basso, espanso (30 cm di altezza e 1 m di larghezza), a rami striscianti ricoperti, come le piccole foglie ovali, di una fine peluria. La fioritura, prolungata da giugno a ottobre, è rosa-lilla soffusa di giallo. Questa specie è più delicata della precedente, adatta anche per la coltivazione in vaso e in panieri appesi.

PIANTAGIONE

Gli esemplari coltivati all'aperto si piantano in maggio in posizioni soleggiate, in qualsiasi terreno da giardino, purché già riscaldato dal tepore primaverile. Migliori risultati dà però la coltivazione in vasi, da riparare in inverno in un locale luminoso con temperatura compresa tra i 7 e i 10 °C. Se il freddo non è eccessivo, si possono anche lasciare all'aperto, coprendoli con della paglia.

CURE COLTURALI

In estate va irrigata abbondantemente. In inverno, le piante coltivate in vaso vanno bagnate quel tanto che basta a mantenere leggermente umido il terriccio, e periodicamente nutrite con fertilizzante liquido per tutta la durata dello sviluppo vegetativo. Le piante cresciute in piena terra, invece, vanno concimate in primavera.

POTATURA

In autunno vanno potate sia le piante cresciute in vaso sia quelle in piena terra. Si tagliano i getti più lunghi e quelli di 1 anno fino a 10-15 cm dalla base. Le piante molto giovani vanno cimate alla fine dell'inverno per infittire la vegetazione.

MOLTIPLICAZIONE

Si propaga per talee semilegnose, lunghe 10 cm, prelevate in agosto dai getti più giovani e interrate in cassone riscaldato, mantenendo la temperatura Intorno ai 16 °C. In primavera si trasferiscono in piccoli contenitori.

LAUROCERASO

Il Prunus laurocerasus (lauroceraso) è forse l'arbusto sempreverde più utilizzato per le siepi, dato che sopporta bene le potature; inoltre è vigoroso e di rapida crescita. E' compatto, interamente rivestito di grandi foglie ovali allungate, coriacee, lucide, di colore verde scuro. Se si lascia crescere liberamente, raggiunge un'altezza di 6 m e un diametro ancora maggiore. In aprile, all'ascella delle foglie, compaiono le infiorescenze erette, bianche, seguite da bacche nerastre. E' una specie rustica, che sopporta abbastanza bene i freddi invernali. La varietà più coltivata è il "Caucasica", dal grande fogliame verde scuro e il portamento eretto; il "Rotundifolia è un cespuglio più basso, molto compatto, con foglie più arrotondate; interessante è la varietà "Otto Luyken", un cespuglio basso (1 m di altezza), con foglie piccole e allungate, adatto per formare siepi basse o per tappezzare il terreno. Il P. lusitanica, chiamato anche "alloro del Portogallo" di cui è originario, ha foglie simili a quelle dell'alloro con picciolo rosso. Più che un arbusto, e un albero che raggiunge i 15 m di altezza, meno rustico del precedente, è anche questo adatto come siepe ma cresce lentamente. In giugno spuntano le lunghe infiorescenze (20 cm) color crema, profumate.

PIANTAGIONE

Si adatta a diversi tipi di terreno da giardino, preferibilmente freschi e ben drenati, anche se il P. lusitanica non sopporta i terreni calcarei. Si pianta dall'autunno alla primavera in posizioni soleggiate o parzialmente ombreggiate. Se si utilizzano piante a radice nuda, si deve cercare di mantenere umido il terreno intorno alle radici, magari aggiungendo, nella buca d'impianto, della torba bagnata. Se c'è vento, il fogliame va spruzzato con acqua.

CURE COLTURALI

Si innaffia abbondantemente durante i periodi di tempo asciutto. Per conservare l'umidità nel terreno, è opportuno disporre ai piedi una pacciamatura di torba o terriccio di foglie. In primavera si distribuisce un fertilizzante completo. Se comparissero larve di insetti, irrorare con appositi insetticidi.

POTATURA

Non necessita di regolari potature se lasciato crescere liberamente. Le piante adulte possono essere tagliate anche drasticamente in aprile.

MOLTIPLICAZIONE

Si propaga per mezzo di talee semilegnose, lunghe circa 10 cm e prelevate verso la fine dell'estate, che si interrano in cassone freddo. Quando sono radicate, si trasferiscono in piccoli contenitori.

C p i l e f w

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06 Giu. 2025 1:13:09 pm

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